XIII domenica dell’ordinario
I due episodi che formano questa pagina di vangelo a prima vista appaiono giustapposti, ma in realtà sono intersecati tra loro con un preciso effetto a specchio che dà spessore all’intreccio. Non è una pura coincidenza…
I due episodi che formano questa pagina di vangelo a prima vista appaiono giustapposti, ma in realtà sono intersecati tra loro con un preciso effetto a specchio che dà spessore all’intreccio. Non è una pura coincidenza…
La morte, la fede, la paura, ecco gli ingredienti di questa pagina di vangelo. Nel mezzo di una burrasca di vento con le onde che si abbattono all’improvviso sulla barca rischiando di farla colare a picco…
Il regno di Dio è in mezzo a noi, tra di noi, anzi è in noi come la vita è nel seme. Perché il regno di Dio è vivo, germoglia, cresce, matura e fin da ora porta i suoi frutti. Il Regno è una realtà viva…
Gesù libera perché è un uomo libero. Porta la liberazione perché anzitutto lui ha compiuto un cammino di liberazione che ha avuto inizio dal cerchio più ristretto, la famiglia e il suo ambiente sociale originario…
L’eucaristia non è solo la parola di Gesù “Questo è il mio corpo” ma anche il gesto più importante che lui ha fatto “prese il pane e lo spezzò”. L’eucaristia non è solo pane ma pane spezzato e condiviso…
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo”, è in questi tre nomi che dimora in modo permanente il nostro battesimo, da quando abbiamo trovato in essi il nostro atto di nascita. Il mistero della Trinità che celebriamo non è un teorema, un concetto, un’astrazione…
Gesù non ci ha lasciato un testamento spirituale, ma ci ha lasciato lo Spirito santo come suo testamento. Non ci ha lasciato un’eredità, ma il suo Spirito come unico suo dono. Ciò che di più grande, infatti, una persona può lasciare di sé quando se ne va è il suo spirito.
L’ascensione di Gesù è essenziale al suo mistero, per questo il Nuovo Testamento la narra e la Chiesa la celebra. Il senso dell’ascensione era infatti iscritto nel modo di essere di Gesù, nella sua maniera di stare con gli altri e di vivere la sua missione….
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati”, davanti al comandamento nuovo siamo in presenza non solo di una parola che esprime l’uomo Gesù tutto intero, ma siamo di fronte anche a una delle più alte sintesi spirituali a cui l’umanità è giunta…
Dopo la grande metafora del pastore buono ecco quella della vite: “Io sono la vite vera e il mio Padre è il vignaiolo”. Gesù risorto prosegue la conversazione con noi tratteggiando chi è il suo discepolo…